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sabato 1 ottobre 2011

Munchkin Review


Era da un po' che volevo farla, questa recensione a un gioco snobbato da tutti i dottoroni dei boardgame, Munchkin. Il mio primo vero contatto nell'ambito boardgame (anche se si tratta di un cardgame) è avvenuto con questo gioco non per caso: Munchkin è nato come parodia dei giochi di ruolo, in particolare D&d, dove ogni giocatore avrà un personaggio da far avanzare di livello prima degli altri, ad ogni costo.
Colpi ai mostri, colpi di scena, colpi bassi sono il succo del gioco, adatto a quel tipo di giocatore che ama sentire l'avversario inveire contro le madri altrui.

Tra le carte ho aggiunto un paio di mostri erranti di HeroQuest,
poiché sta bene nel sapore del gioco.

Sapore
Entrate in un asilo e levate subito e senza motivo i giocattoli a tutti gli infanti. Il risultato sarà molto vicino a ciò che si crea attorno un tavolo di Munchkin. Un orda di bambini urlanti le proprie ragioni, che, senza badare al pudore, tenteranno con ogni mezzo di ottenere il proprio tornaconto a scapito degli altri.
Il litigio è costantemente istigato dalle regole, basti pensare che, nel caso non si venga visti, è legale barare. Si, lo dicono proprio le regole. Le stesse regole che vengono infrante dal 50% delle carte da gioco.
Oltre a questo sapore molto rumoroso tutte le carte sono parodia dei gdr, in principio D&d, con razze dai poteri di charme per incantare altri giocatori, armi come la "Spada dello sporco bastardo" o le "Ginocchiere dell'attizzamento", mostri goliardici dai nomi bizzarri, carte avanzamento di livello come "Elogi il master per la sua morbosa poetica".
Un cocktail che mi ha tenuto incollato a questo gioco per parecchio tempo, prima di scoprire tutto il mondo boardgame che ora conosciamo.

Le Brutte Cose, in basso, indicano cosa fa
il mostro in caso di sconfitta del giocatore.

Meccaniche
Si tratta di un cardgame molto sgangherato, i player possono scambiarsi oggetti a vicenda fuori dal proprio turno, ci si può aiutare nei combattimenti per promesse di qualsiasi tipo, ci si può massacrare senza rischi, il tutto però risulta molto equilibrato.
In teoria il gruppo di gioco rappresenta la comitiva di eroi che entra nel dungeon per uccidere mostri e arraffare tesori. Quindi, almeno all'inizio, c'è qualche ombra di cooperazione, spesso comunque distrutta dal bastardo di turno. Andando avanti nei livelli la cattiveria dei giocatori li porterà a farsi sempre più danni a vicenda fino ad arrivare a scontri epici non privi di colpi di scena.
Gli scontri diretti tra giocatori mancano totalmente, ma in compenso si possono potenziare i mostri avversari degli altri giocatori. La cosa è molto più infame rispetto uno scontro faccia a faccia, poiché chi carica il mostro lo fa seduto dal proprio posto senza rischiare nulla, magari incitando gli altri giocatori a fare come lui.
Le tattiche possono quindi assumere il tono di un party game: l'incitamento degli avversari, l'intimidazione e la persuasione sono armi che spesso portano alla vittoria.

Dadi segna livello, sostituiscono egregiamente carta e penna.

Materiali
Non giustificano il prezzo. Un solid box con 2 set di carte all'interno a 24€. La qualità delle carte non è nemmeno eccelsa, anche se devo ammettere che dopo un centinaio di usi non sono poi così rovinate.
Oltre alle carte la Steve Jackson Game ha disegnato dei materiali aggiuntivi, tutti in linea con il fair play del gioco e ai soliti prezzi. C'è quindi la t-shirt che se indossata quando si è al tavolo dona determinati poteri, dadi con le stesse meccaniche etc. Il sapore lo permette e tutto sommato non ci stanno male.
Devo ammettere che gli americani sono dei geni del marketing.


Le illustrazioni sono per la stragrande maggioranza di Kovalich, il segno da vignetta si adatta perfettamente all'umorismo parodistico del gioco.

Espansioni
Ne ha avute una carrettata, più di Carcassonne. Ma, al contrario di questo, sono tutte uguali.
Le espansioni sono lo stesso identico gioco con vesti differenti e qualche regoletta strana, nulla di ché. Ci si può divertire a mescolarle tra di loro creando razze come l'elfo cyborg, o il mezzo nano mezzo vampiro di classe mutante e litigare successivamente sulle regole in auge, ma alla fin fine basta un'espansione per provarle tutte.

Confronto: a sinistra l'edizione inglese dal box più grande per metterci tutte le espansioni prive di pack.
A destra l'edizione italiana, ogni espansione un box, con relativo incremento del prezzo.

Aneddoti
Ce ne sarebbero un secchio da raccontare. Posso citare quando giocavo con un D4 (un dado a 4 facce) in tasca perché una carta ti levava tanti livelli quanti ne segnava un "qualsiasi" dado.
Oppure il classico giocatore che al 9° livello preannuncia la propria vittoria entro un giro e dopo poco tutti, e sottolineo tutti, i giocatori tranne lui vincono grazie a una carta che ordina di sbeffeggiare gli sconfitti in caso di vittoria. Un altro giocatore prossimo alla vittoria che incontra mostri debolissimi, sorride e preannuncia vittoria anche lui, alza lo sguardo e vede tutti gli avversari indaffarati a scambiarsi le carte per massacrarlo.
Ma mi soffermerò su un solo caso: in Munchkin Fu, l'espansione dal tema nipponico, c'è un mostro che quando ti fa le Brutte Cose permette di evitarle se il giocatore sconfitto scrive un aiku (una breve poesia) in poco tempo. Tirando fuori il gioco per scrivere questa recensione ne ho ritrovati un paio, uno firmato dal buon vecchio Carlo, giocatore silenzioso quanto infame, l'altro di mio pugno. Ve li ripropongo qui di seguito.

Quando l'anima tua è avvelenata
e hai perso la serata
è davvero trista la giornata
- Ciafrei Carlo


Acciderba acciderbolina
quanto costa 'sta cartina
quanto brucia 'sta batosta
ergo dico: li mortacci vostra!
- mau

Da notare i sapori amari delle sconfitte per mano di altri giocatori.


Conclusione
Ci ho giocato a lungo, ma non credo lo farò ancora molte altre volte, forse in serate senza assassini esperti al tavolo. Questo perché tra player esperti la partita tende ad andare in stallo verso la fine, prolungando il tempo di gioco dall'ora segnalata sul packaging sino alle 6 ore. Inammissibile.
Le risate al tavolo sono tante e scalda gli animi facilmente. Lo consiglio alle comitive chiassose e a giocatori che come me hanno un background nei gdr, come primo approccio al gioco da tavolo.

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